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CODACONS SOCIAL SPONSOR ANNO 1 NUMERO 2 2020
Collaborazione Parrocchia S. Eustachio di Pastena Salerno
Parrocchia S. Eustachio, via Quintino Di Vona, Pastena-Salerno Centralino: 089 334484 redazione@parrocchiasanteustachio.it Anno 1 – Numero 2 Dicembr e 2020
Natale:
la passione
di Dio per l’uomo!
Un Natale diverso, ma, in fondo,
ogni Natale deve essere diverso, sebbene
con la sola ed unica certezza: l`amore del
Dio bambino. Quest’anno è diverso per le
condizioni particolari che viviamo. Perse-
guitati dal Covid, sembrerebbe che siamo
costretti a vivere nel “fort apache” della
nostra vita. (p. 2)
Quest’anno, la Santa Messa della notte di Natale
è fissata alle ore 20:00.
Il 25 dicembre, le Sante Messe seguono l’orario
domenicale: ore 8:30, 10:00, 11:30 e 18:00.
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Un Natale diverso, ma, in fondo, ogni Natale deve essere diverso, sebbene con la sola ed unica certezza:
l`amore del Dio bambino. Quest’anno è diverso per le condizioni particolari
che viviamo. Perseguitati dal Covid, sembrerebbe che siamo costretti a vi-
vere nel “fort apache” della nostra vita. Una sorta di dorata solitudine, con-
traddizione che demolisce la dimensione propria del Natale. Pertanto, an-
che se le condizioni ambientali non sono favorevoli, noi desideriamo vivere
il Natale nella dimensione giusta: amore verso Dio e amore verso gli altri.
La prigione a cui siamo sottoposti, non deve farci demordere dalla certezza
che Dio non è il Signore della solitudine ma è l’Emanuele, il Dio con noi e
noi con gli altri.
La tentazione del rinchiudersi è dietro l’angolo, ma la certezza che
noi siamo gli uomini dell’amore, del prossimo, della vicinanza, è tanto più
forte da superare questa pericolosa tentazione. Guardare la storia con gli
occhi di Dio, significa discendere dalle proprie paure per incontrare. Un
incontro non fisico, ma che passa attraverso la strada dell’amore. Il distan-
ziamento sociale non ci appartiene, quello fisico certamente sì in questo
periodo, perché è innegabile che la brutta bestia del virus miete vittime e
infonde timore. Ricordiamo che Gesù, scegliendo di entrare nel mondo, ha
perseguito i canoni della povertà e dell’accoglienza anche dei malfattori, dei
delinquenti; infatti i primi ad essere destinatari del messaggio di Gesù sono stati i pastori, che certo non erano
stinchi di santi.
Un Natale diverso dunque; per tutti noi, l’occasione per depurarlo da incrostazioni, da inutili orpelli che ne
hanno fatto smarrire il senso autentico. Insomma una potatura di rami secchi, che spesso hanno occultato il
senso profondo di questa festa.
Il nastro che confeziona il prossimo Natale sarà, ancor più di sempre, la certezza che Gesù continua a
nascere, a portare all’uomo un messaggio di pace, che non è sinonimo di indifferenza, ma di una mobilitazione,
per creare un mondo pieno di gioia, quella gioia che nasce dall’essere inginocchiato davanti al Dio bambino e
ad agni uomo, particolarmente all`uomo fragile.
A nome, anche, di don Roberto, don Alfonso e del diacono Peppe auguri di un Natale diverso: profondo, sem-
plice, sereno. Buon Natale!
Don Nello
Natale: la passione di Dio per l’uomo! 3
A TTENDERE: infinito del verbo
AMARE…
(don T. Bello)
AVVENTO, tempo di attesa, nonché di spe-
ranza… Questo il tempo che andiamo a vivere; si-
curamente quest’anno sarà un Natale più essenziale
e spirituale, rivolto alla riflessione e alla consapevo-
lezza che ogni giorno è un dono e va vissuto nella
sua interezza. Come le nostre case e le strade cam-
biano il loro look, anche nelle chiese osserviamo
mutamenti nell’addobbare il presbiterio. Notiamo
l’altare vestito di un colore insolito: “MORELLO”,
colore che indica l’attesa, la speranza, non il viola
della penitenza che vedremo in Quaresima. Altro
segno particolare che caratterizza l’Avvento è la co-
rona con le quattro candele, ciascuna con un signi-
ficato proprio. La prima è la candela della speranza,
la seconda è quella della pace, la terza della gioia,
la quarta dell’amore. Ed allora che la luce delle can-
dele sia luce ai nostri passi e trasformi il cuore di
tutti in un cuore di carne per trovarci pronti ad ac-
cogliere con gioia la “Nuova Nascita”. Buona attesa
nell’AMORE del Dio Bambino…
Il Gruppo Liturgico
I Cori, anche se in forma ridotta e nel rispetto delle
nuove disposizioni emanate da S.E. Mons. Bellandi, a
turno animano tutte le celebrazioni liturgiche domeni-
cali e festive nonché Novene e Adorazione eucaristica.
Questo è un Natale diverso, ma pur sempre un Natale,
e noi vogliamo renderlo più bello e solenne con canti
tradizionali che hanno il potere di riportare ognuno di
noi in uno stato d’animo predisposto a ricevere tutta la
meraviglia di questa festa tanto amata da grandi e pic-
cini. Anche tu, se vuoi, puoi unirti a noi e offrire il
tuo canto di lode al Signore. Il canto è preghiera e,
come dice S. Agostino, “chi canta prega due volte”. Avvento, tempo di attesa e di speranza! Infatti
è proprio la Speranza, in questo anno particolare
che stiamo vivendo a causa della pandemia, a con-
durci nel cammino verso il Natale. Noi cantori e
strumentisti dei Cori parrocchiali cerchiamo di con-
tribuire con la musica e il canto a preparare il cuore
di ciascuno ad accogliere “Gesù”, il dono più pre-
zioso che Dio ha fatto all’umanità. Consapevoli che
il canto non è un mero elemento ornamentale ma
che è parte integrante della liturgia, ci impegniamo
a scegliere con cura i canti da eseguire tenendo
conto delle indicazioni del nuovo Messale Romano,
del tempo liturgico in corso, nonché della fruibilità
dei canti da parte dell’assemblea, per cui si cerca di
privilegiare canti maggiormente conosciuti.
Camminiamo “cantando” incontro al Signore 4
Il presepe rappresenta la nascita di Gesù, ma
vi è un carico di motivazione teologica. Tutto corri-
sponde a simboli e significati. Ci fermeremo, come
LEGIO MARIAE, che vive sotto l’egida della Ma-
donna, sulla collocazione della Vergine Maria nel
presepe.
In tutti i presepi la Madonna è disposta alla destra di
Gesù, a sinistra guardandola
di fronte. Tante sono le moti-
vazioni. Una si radica nella
tradizione ebraica: la Vergine
Maria è la Regina Madre.
Nel passato del popolo
d’Israele, la Regina Madre
era sempre posta alla destra
del Re, così come riportato
nelle Sacre Scritture nel primo
Libro dei Re: “Betsabea si presentò al re Salomone… Il re si alzò per andarle
incontro, le si inchinò, poi si risedette sul trono e fece
collocare un trono per sua madre. Questa gli sedette
alla sua destra” (1 RE 2,19).
La parte sinistra della chiesa, guardando l’altare, è
nota come il “lato del Vangelo”. “In cornu Evange-
lii”, è quindi Maria a sinistra ed è considerata bibli-
camente la “nuova Eva” con il
suo incarico principale nella
Storia della Salvezza.
Insomma, come ha affermato
PIO X “Gesù siede alla destra
della Maestà divina nell’al-
tezza dei cieli e Maria siede
Regina alla destra di Suo Fi-
glio, rifugio così sicuro e ausi-
lio così fedele…” Auguri.
LEGIO MARIAE
La “statuina” di San Giuseppe
MARIA NEL PRESEPE
Chi era San Giuseppe, figura che troviamo in
ogni presepe? Dai Vangeli sappiamo che: era della
stirpe del re Davide, era un uomo giusto ed era un car-
pentiere/falegname. Sembra verosimile che al matri-
monio con Maria abbia avuto intorno ai 18 anni,
mentre la sua sposa 14/15. La tradizione di presentare
la figura di Giuseppe come un anziano risale al rac-
conto apocrifo del Protovangelo di Giacomo, il cui in-
tento era duplice: da un lato intendeva presentare
Giuseppe più come un tutore che come un come vero
sposo, dall’altro cercava di spiegare la perpetua vergi-
nità di Maria.
L’iconografia cristiana occidentale partendo
proprio dagli apocrifi ha iniziato a presentarci quasi
sempre Giuseppe vestito con un abito viola o verde
avvolto in un manto giallo o marroncino. L’arte, si sa,
ha un linguaggio evocativo, didattico e con questi co-
lori spenti, terrei è come se volesse ricordare all’uomo
la sua transitorietà; a controbilanciare ciò interviene
la cosiddetta “mazza fiorita” cioè un bastone raggrin-
zito che improvvisamente fiorisce. Questo “straordi-
nario” sbocciare di fiori – nel linguaggio evocativo
dell’arte – ricorda all’uomo che dicendo sì con fede al
progetto di Dio, inesorabilmente ci si apre a un de-
stino di eternità. 5
Così è stato definito: il Grande Sconosciuto… Sapevate che per secoli i cristiani hanno dimenticato di
inserirlo nei loro bei presepi? Eppure è stato proprio Lui a dare l’impulso a tutta la vicenda! Lc 1,35: “…
scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo… e Colui che nascerà sarà Figlio di
Dio!”. Sempre Lui aveva plasmato il cuore di Maria e l’aveva modellato fin dalla sua fanciullezza per aprirlo
al suo totale “fiat”. E ancora Lui suscitò in lei il desiderio di correre da Elisabetta per portarle l’annuncio
dell’imminente nascita dell’Emmanuele e per mettersi umilmente a servizio dell’anziana cugina. E chi suscitò
nel cuore dei pastori il desiderio di andare ad adorare il Bambino? O chi illuminò la strada e guidò i Re Magi
fino alla grotta? Potremmo continuare ancora a lungo… Ma ci preme chiudere con i nostri auguri: che questo
Natale sia per noi l’occasione per conoscere la Potenza d’Amore, Colui che suscita nei cuori l’abbandono nella
fede, la gioia del servizio, la Vita nuova: lo Spirito Santo! E che possa operare in noi le meraviglie che ha
operato in tutti coloro che hanno saputo fargli spazio nel “presepe” del proprio cuore. Buon Natale!
Il PdS del gruppo RnS “Carovana di Dio ”
U no sconosciuto nel Presepe 6
Il Natale è la festa
cristiana che tutti noi,
grandi e piccoli, atten-
diamo con gioia.
Quest’anno il Natale sarà
un po’ diverso dal solito,
ma l’attesa della festa e la
speranza della nascita del
Figlio di Dio ci danno la
forza di affrontare serena-
mente questo momento.
Per aiutare i bambini a vi-
vere in modo creativo il
vangelo delle domeniche di
Avvento abbiamo conse-
gnato a ciascuno di essi un presepe da completare
con immagini e parole che esprimono i veri valori
del Natale. Ogni domenica, inoltre, abbiamo chiesto
loro di prendersi un piccolo
impegno settimanale: “Allenamento nella pre-
ghiera” per essere pronti ad acco-
gliere Gesù. “Dare il me-
glio di sé” nelle azioni quo-
tidiane. “Solidarietà” nella
condivisione. “Collabo-
rare con semplicità” pren-
dendo esempio da Maria
che con il suo S
ì è diventata
la madre del Salvatore. Ciò
che il Signore ci chiede in
questo momento è proprio
la capacità di ritrovare la
gioia nei piccoli gesti perso-
nali, familiari e comunitari,
pertanto accogliamo con lo
stesso stupore l’annuncio festoso dell’angelo “è nato
per voi un Salvatore, che è il Messia, il Signore”.
Gruppo catechisti
Non era mai successo, nell’era moderna,
(da quando internet è diffuso) di vivere una condi-
zione di isolamento come quella di questi ultimi
mesi. La pandemia globale ci sta abituando ad una
forma
di quotidianità completamente diversa!
Il Covid-19 ci ha imposto di ritornare
a vivere pienamente la nostra casa
e la nostra famiglia, ritrovando
molto tempo libero e riscoprendo
anche l’enorme ruolo che gioca
la rete nelle nostre vite.
Al tempo del coronavi-
rus, internet ci fa speri-
mentare anche una “in-
saziabile voglia di cul-
tura” e per fortuna sono
nate tante piattaforme
volte a ridurre le distanze
interpersonali, facendoci
sentire vicini, anche se di-
stanti: il distacco, infatti,
al momento sicura-mente deve rimanere fisico, ma MAI sociale!
Noi del gruppo famiglia, in questo modo, avvalen-
doci di una piattaforma di riferimento, non abbiamo
rinunciato al piacere dello stare insieme; così, ogni
sabato, abbiamo sostituito alla solita uscita tra amici
la condivisione via schermo di argomenti di vita vis-
suta, di fede, di esperienze personali.
Le persone, comunque, hanno necessità di
incontrarsi fisicamente; le emozioni devono essere
condivise dal vivo, con un abbraccio o un bacio.
In mancanza, internet è uno strumento e come tale
va usato con intelligenza
e cautela, prima e dopo il
coronavirus; soltanto
così può semplificare la
nostra vita, senza diven-
tarne schiavi.
Ed allora, diciamolo ad
alta voce, meno male che
Habemus Internet.
INTERNET AL TEMPO DEL COVID 19: È STATO UN BENE
OPPURE UN MALE PER LA FAMIGLIA? 7
6 gennaio : ordinazione
diaconale di
Stefano Pesce
che, nel corso dei secoli, aveva conosciuto un lento
declino.
Il documento conciliare descrive tale ministero con
la triade “diaconía della liturgia, della predicazione
e della carità”, con cui serve “il popolo di Dio, in
comunione col vescovo e con il suo presbiterio”.
Pertanto il diacono, che ha una propria veste litur-
gica (la dalmatica), può amministrare il battesimo,
conservare e distribuire l’Eucaristia, benedire il ma-
trimonio, portare il viatico ai moribondi, leggere l
a
Sacra Scrittura ai fedeli, istruire ed esortare il po-
polo, presiedere al culto e alla preghiera dei fedeli,
amministrare i sacramentali (le benedizioni, ad
esempio), presiedere al rito funebre e alla sepoltura,
oltre a dedicarsi, rispondendo alla sua missione di
servizio, alla carità e all’assistenza.
Paola Pedullà
In occasione della prossima ordinazione dia-
conale del nostro accolito Stefano - il 6 gennaio 2021,
alle ore 18:00, Epifania, nella parrocchia di Santa
Maria a mare, Mercatello - può essere importante co-
noscere meglio la figura del diacono e comprenderne
il ruolo nell’ambito di una comunità parrocchiale.
Il diaconato è un grado del sacramento dell’Ordine;
gli altri due sono il presbiterato e l’episcopato. Può
costituire una tappa intermedia verso il sacerdozio
(diaconato transeunte) o rimanere un ruolo di “ser-
vizio” nella vita liturgica e pastorale e nelle opere so-
ciali e caritative (diaconato permanente).
Il Concilio Vaticano II (Lumen Gentium 29) ha ridato
dignità al servizio del diacono nella Chiesa, già docu-
mentato (Atti 6,1-7) fin dai tempi degli apostoli, m
a 8
Nel 985, nella periferia orientale di Salerno, nasce la chiesa di S. Eustachio in Pastena, la data è ricavata
dal documento del codice diplomatico Cavense.
In un documento successivo, ovvero del 999, si narra che Giovanni II offre la sua corte di Luciniano alla chiesa
di Santa Maria de Domno facendo sì che nel documento 1025 fosse citata come Chiesa Santa Maria de
Domno. Il nome parrocchiale ricompare sia nel 1086, quando Sicone, un nobile salernitano, fa una donazione
alla chiesa di alcune terre, e anche nel 1164, quando era appartenente all’Abbadia di Cava dei Tirreni, dalla
quale susseguiva la chiesa di Domno.
La chiesa definisce la sua identità di parrocchia solo in una bolla del 1529 e in una lettera del 1563.
Elementi architettonici e decorativi basandosi sui documenti attualmente in possesso, non è possibile ritrovare
una descrizione ben precisa della chiesa di S. Eustachio.
La facciata lineare è composta da due finti contrafforti che giungono fino al timpano. Il portale e il finestrone
sono di pietra dura. Sul lato destro esterno vi è un corpo aggiunto di sostenimento ed il campanile svetta con
due aperture. Attraverso il portale ligneo si accede alla chiesa e si ha la visione globale con stucchi riproducenti
ghirlande e stelle. Sulla controfacciata del portale d’ingresso vi è il coro, chiuso da una balaustra lignea deco-
rata con pannelli realizzati da un artigiano locale. L’organo è stato parzialmente restaurato e al più presto
tornerà in sede.
Sul retro del portale d’ingresso è situata un’acquasantiera.
All’interno della chiesa vi sono varie statue e dipinti, realizzati in fogge ed epoche diverse.
Sul fianco destro della navata s’incontra una prima cappella dove è situata anche una tela raffigurante S. An-
tonio, racchiusa in una cornice dorata. Alla prima cappella segue una nicchia sovrastante un altare marmoreo.
La nicchia accoglie la statua in legno di S. Eustachio. La seconda cappella di destra è la tela raffigurante la
presentazione di Gesù al tempio; segue poi una parete nuda, nella quale sono inserite due lapidi.
A questo punto s’incontra l’arco trionfale, che fa da cornice all’altare maggiore; sovrasta l’altare una
tela raffigurante la Madonna del Carmelo, con S. Matteo.
Sul lato destro si trova una vaschetta sacrale in marmo, poco sopra sono disposti tre angeli e rami fioriti.
Sul lato sinistro dell’altare maggiore si apre una nicchia utilizzata per conservare le ampolle contenenti l’olio
santo. Sottostante vi è una piccola acquasantiera.
In questo spazio è stata sistemata una vetrata per mostrare gli scavi archeologici effettuati.
Il lato sinistro della navata risulta meno ricco. Alla prima parete segue una cappella contenente un Cristo
deposto, mentre al di sopra vi è una tela raffigurante la vergine assunta in cielo tra S. Eustachio. Nella nicchia
è affisso un quadro della madonna di Pompei, segue una cappella priva di un altare al qui posto è stato situato
un confessionale ligneo. Sovrasta il confessionale una tela che raffigura la Madonna con un bambino e S.
Giuseppe; a sinistra, S. Elisabetta con S. Giovannino e S. Zaccaria. Nella parte inferiore S. Lucia e un altro
santo non identificabili.
Interessanti nella chiesa sono il fonte battesimale e le piastrelle restanti della pavimentazione originaria.
In sacrestia sono infine presenti due sculture raffiguranti S. Giuseppe e la Madonna con bambino ed una terza
scultura raffigurante Cristo risorto.
Alla antica chiesa afferisce anche un salone e una piccola casa canonica, che attualmente sono destinate alle
attività parrocchiali, che ormai necessitano di un intervento urgente e massiccio per renderle adeguate ad ac-
cogliere le iniziative pastorali.
La storia della chiesa di Sant’Eustachio 9
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Finalmente si dà corso ai lavori presso la ex casa canonica della chiesa antica; dopo circa un anno dalla
presentazione del progetto preliminare dei lavori necessari al recupero degli ambienti abbiamo avuto l’autorizzazione
a procedere con le opere di ristrutturazione, finanziate dalla Conferenza Episcopale Italiana. Un vivo ringraziamento
all’Arcivescovo Bellandi, al direttore don Antonio Pisani e all’architetto De Chiara. È stato un lungo lavoro e un
estenuante impegno da parte dei sacerdoti, coadiuvati dai tecnici che hanno preso a cuore il problema, ing. Morello
e arch. Loria.
Finalmente si pone rimedio alla situazione di degrado che per troppi anni ha trascinato la struttura verso u
n
lento logorio. Questo intervento che si mette in campo farà in modo che gli ambienti che si andranno a creare ver-
ranno messi a disposizione dell’intera comunità parrocchiale per svolgere le varie attività magisteriali e aggregative.
Verranno recuperati e riattivati gli ambienti sia a piano terra che al primo piano.
In particolare quindi, la creazione di servizi igienici per disabili, il rifacimento degli impianti idrici sanitari, nonché
quelli elettrici ed elettronici, unitamente alla realizzazione di idoneo impianto termico, eliminando gli annosi pro-
blemi di infiltrazione a cui da tempo la ex casa canonica è soggetta.
Anche gli infissi esterni andranno rifatti perché si presentano in forte stato di degrado.
Progetto esecutivo dei lavori 11
ECCO IL NOSTRO “SÌ”
Dicembre!!! Mese dell`attesa, mese del compi-
mento. Il Mistero s`incarna; Dio diventa uomo e viene ad
abitare fra gli uomini. Il Padre dona suo Figlio per la sal-
vezza dell`umanità…
Con l`inizio del nuovo anno liturgico anche l`Azione Cat-
tolica riceve il suo dono: "la Tessera di Adesione all’As-
sociazione". Un appuntamento che vede ogni anno noi
tesserati pronti a confermare, con rinnovato entusiasmo,
la nostra appartenenza all’A.C. sotto lo sguardo amore-
vole di Maria. Il rinnovo dell`"Eccomi" nel giorno
dell`Immacolata è accettare senza riserve il progetto di
Dio, mettersi al servizio della Chiesa, del prossimo, por-
tare il Vangelo ai fratelli e sorelle amati dal Signore, non
solo a parole ma con la testimonianza di vita, seguendo
la strada dell`amore che Gesù Cristo è venuto a tracciare
per ognuno di noi. L`Azione Cattolica forte del proprio
"SÌ", è presente con la preghiera, con le opere di carità,
con la partecipazione e il discernimento. Viviamo inten-
samente questa attesa preparando il nostro cuore a rice-
vere il dono di Gesù.
Buon Natale!
Il decoro che fa luce
Siamo tutti in attesa, attesa di tempi mi-
gliori… Il gruppo decoro chiesa quest`anno do-
vrà fare a meno del mercatino di Natale. Infatti
non splenderà con i suoi magnifici manufatti
che parlano di una comunità che si stringe in-
torno a tavoloni su cui preparare palline, albe-
relli e biancheria natalizia, dando campo li-
bero alla fantasia di simpatiche signore che de-
dicano parte del loro tempo alla vita di parroc-
chia. In questo tempo ci si dedica maggior-
mente, come un po` tutti, alla riflessione,
all’introspezione, alla preghiera. Il decoro continua il suo
servizio umile e discreto di “servo di tutti” e gioisce nella
preparazione attenta e meticolosa di tutto ciò che
riguarda il presbiterio e le sue suppellettili. Tante volon-
tarie si aprono all’accoglienza per poter offrire il proprio
servizio quanto più preciso possibile con tutto l’amore
dovuto al nostro Dio Bambino che, tra qualche giorno,
vedremo rinascere nella sua culletta posta ai piedi
dell’altare.
Gruppo decoro 12
Teatro: continuano i lavori
Questo tempo di obbligata chiusura del
nostro teatro, ci ha particolarmente impegnati
nell’organizzare meglio gli spazi e le attrezza-
ture per poter offrire, alla riapertura, un’acco-
glienza ancora più calda. Abbiamo pensato, in-
fatti, di realizzare un punto ristoro all’ingresso
del nostro teatro “Annabella Schiavone”, che
dia sicuramente lustro ad esso ma, soprattutto,
che sia speranza del ritrovarci presto e trattenerci
insieme.
Accanto al punto ristoro, abbiamo completato il
nostro impianto luci e suono con attrezzature di
ultima generazione, così da poter offrire un ser-
vice all’altezza di spettacoli di ogni genere. La
passione per l’arte e la cultura impongono un
grado di vita alto e intenso, tanto da spingere le
nostre forze verso questa direzione. I lavori sono
ancora in fieri, ma l’entusiasmo che ci appartiene
e ci accomuna ci lascia sperare che questo sia il
nostro regalo di Natale per la comunità, cioè il
buon auspicio di poter condividere nuovamente
la prossima stagione teatrale e con essa tante al-
tre iniziative che coinvolgano giovani, meno
giovani e tanto altro…
Vi aspettiamo!
Auguri a Francescone
buon Natale e…
buona salute. 13
Ehilà,
che piacere ritrovarci tutti insieme, anche se solo con lo spirito che ci unisce!
Il nostro entusiasmo non è diminuito anzi cresce perché non vediamo l’ora di avviare le attività che vi abbiamo
raccontato!
Cominciamo con “il presepe” (diorama), a partire da quest’anno, grazie al contributo di don Roberto, il presepe
che ognuno di voi porta nel cuore durante le feste natalizie, verrà ampliato durante l’intero arco dell’anno grazie
ai contributi creativi di tutti.
Seguiranno corsi di pittura dell’accademia Graziano che coloreranno i momenti grigi e proseguiranno con tante
altre attività che avete iniziato a conoscere a partire dal teatro, che si arricchirà di spettacoli importanti e corsi
per imparare la recitazione.
Non abbiamo dimenticato la melodia del coro e degli strumenti musicali che accompagneranno tutti i momenti
liturgici, ma anche quelli goliardici, con la possibilità di aggregare tanti giovani e non.
Ovviamente dietro esiste anche un mondo tecnico che gestiamo autonomamente e che ci piacerebbe mostrarvi,
tra cui la regia audio-video e le attività al computer.
Per noi anche un banale pezzo di carta ha un valore, lo dimostrano “il giornalino” e “gli origami”!
Ma se guardate in alto, vedrete il modellismo dinamico: i “droni”.
Guardando invece verso il cielo, potrete osservare le stelle attraverso il CANA (Centro Astronomico Neil Arm-
strong); e che dire dello sport che farà tanto bene a tutti?
“Comunicare” è bellissimo e si può fare in tanti modi!
Ti aspettiamo per aiutarti ad amplificare le tue potenzialità.
Te lo dice il gruppo “COMUNICAZIONE”!
Vi aspetti amo ! 14
Il Centro Astronomico “Neil Arm-
strong” di Salerno è attivo in città e
provincia dal 1982, anno della sua
fondazione. Da allora, abbiamo por-
tato la conoscenza delle stelle e
dell’astronautica a tutti. Nonostante
il difficile momento storico e le pre-
gresse esperienze, non riteniamo as-
solutamente che la nostra missione
sia conclusa. Continueremo a divul-
gare, facendo del nostro meglio. Ci
trovate alla Parrocchia Sant’Eusta-
chio, Via Quintino di Vona snc, pe
r
un caffè ed una sbirciata al telesco-
pio!
Non limitatevi a sognare le stelle, vivetele con noi!
Cosa as pettate a farci visita?
Il cielo è un gigantesco contenitore di mera-
viglie, tra i tanti oggetti astronomici che abbiamo sen-
tito nominare nei film, nella televisione e nei giochi,
uno dei più suggestivi è rappresentato dalle comete.
Sono asteroidi composti per la maggior parte di ghiac-
cio. Dovete pensare ad una cometa come ad una gi-
gantesca palla di neve che vaga nel Sistema Solare,
arrivando talvolta al punto della sua orbita più vicino
al Sole (il cosiddetto perielio). Quando la nostra palla
di neve composta di rocce, ghiaccio e gas congelati si
avvicina troppo al Sole è costretta a subire il destino
che toccò alle “ali di Icaro”.
A differenza della cera, però, i componenti della co-
meta “sublimano” (ovvero, passano dallo stato solido
direttamente a quello gassoso) e si disperdono nello
spazio rimanendo indietro rispetto al nucleo dellacometa da dove si sono staccati. Per questo motivo
noi osserviamo la famosa “coda”. Non sempre,
però, le nostre amiche ghiacciate riescono a soprav-
vivere all’avvicinamento drastico verso il Sole:
spesso succede che, al perielio, la cometa non so-
pravvive e si sublima completamente, distruggen-
dosi senza permettere al nucleo di proseguire la sua
orbita e di lasciare dietro di sé la scia. Quest’anno
abbiamo avuto la fortuna di ammirare la famosa
NEOWISE, un’incantevole cometa che con la sua
lunga scia ha inaugurato l’inizio del mese di agosto.
Gaetano Scuoppo, socio storico del Centro Astro-
nomico “Neil Armstrong” (C.A.N.A.) di Salerno,
ha immortalato la cometa NEOWISE.
Questa foto è stata scattata proprio nel retro dell
a
Parrocchia S. Eustachio, sede del progetto cultu-
rale di cui potete leggere in questo giornalino.
È una nuvola? Ho gli occhiali appannati?
No, è una cometa! 15
Vieni a giocare con noi, facciamo origami.
Cosa è l’origami?
Soltanto “carta”, piegata senza tagli né colla.
In origami si può riprodurre tutto
(o quasi tutto), ecco “il presepe”.
Tutti i pezzi sono fogli unici (quadrati o
rettangolari) senza tagli né colla. Anche
la Madonna e il suo Santo Bambino è
un solo foglio di carta, come pure la
palma e tutti gli altri pezzi. L’ideatore
del presepe è l’artista Pasquale D’Auria
che lo presenterà ad una mostra di ori-
gami a Rimini dopo averlo ultimato
con i nostri ragazzi qui post Covid! Nel
frattempo D’Auria si sta dedicando ai
modelli da esporre nella mostra “Mae-
stri italiani”. 16
AZZZ
Cari Ragazzi,
abbiamo deciso di mostrarvi una tecnica di disegno a matita che potrete venire a sperimentare presso il nostro
oratorio S. Eustachio appena ritorneremo alla normalità!
Ciò lo facciamo riportando i tratti salienti del Presepio coralmente allestito quest’anno, dentro la chiesa, da
alcuni giovani della parrocchia, sotto la supervisione del nostro Vicario don Roberto.
Trattasi perciò di un semplice bozzetto, volutamente incompleto, che lascia la sensazione di rustico,
senza privilegiare la componente estetica. “I tratti” ed i colori sono stati applicati molto delicatamente, lasciando
alcune parti del bozzetto sospese, da completare.
Un disegno per quanto possa apparire complesso, può essere suddiviso in blocchi geometrici più piccoli
che ne riducono la complessità; e proprio queste tecniche saremo lieti d’illustrarvele appena le attività oratoriali
riprenderanno.
Per ora, siamo lieti di augurare a tutti gli artisti… consapevoli e non, il nostro affettuoso
Buon Natale!
Se Tu che leggi sei curioso ed ami il bello, e ti piacerebbe scoprire i sentimenti che potresti suscitare
in chi poi “ti guarderà”, vieni a provare a disegnare e colorare la tua gioia di vivere, “parlando” con immagini
e colori.
Troverai ad accoglierti alcuni “ragazzi” un po’ più cresciuti, che hanno appreso tale meraviglia presso
La Bottega del Maestro di pittura e di vita Raffaele Graziano.
La semplicità di una stalla espressa
con una tecnica
p ittorica 17
Il modellismo oltre ad essere un hobby è una vera e propria arte che sposa creatività e ingegno!
Il cocktail è così accattivante da tenere impegnati giovani ed anziani al punto d’abbattere qualsiasi barriera
sociale in favore della creazione di gruppi.
Il modellismo può essere “statico” se gli oggetti sono immobili e “dinamico” se gli oggetti sono mobili.
Il “modellismo statico” tipicamente comprende riproduzioni in scala della realtà destinate ad esposizione,
quindi oggetti da tenere fermi!
Il “modellismo dinamico” è un’evoluzione dello statico perché lo rende “vivo”.
Per esempio, se ad un modello in scala di: un’automobile, una barca, un trenino, un aeromodello, etc., aggiun-
giamo parti elettriche ed elettroniche, potremmo farli muovere ed anche volare con un telecomando!
Nel modellismo è possibile anche creare delle scene realistiche, basta pensare al caso dei diorami.
Quindi si comprende che nel modellismo è possibile coinvolgere molte discipline che possono interagire tra
loro; provate a pensare al “presepe” (diorama) a cui aggiungiamo la fontanella con il getto d’acqua, le luci che
si accendono e si spengono, il pastore che si muove, in sostanza arte e tecnologia!
Ognuna di queste materie costringe indirettamente i suoi appassionati a studiare stando lontani dalla pigrizia!
Studiando e sperimentando sul campo si fa teoria e pratica e non ci si sazia mai!
Qui sotto potete ammirare alcuni momenti goliardici in compagnia dei “droni”. 18
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