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IL MERCATO TUTELATO DELL’ENERGIA NON È STATO PROROGATO
Il passaggio al libero mercato costerà carissimo ai cittadini. Grazie al fitto e al governo i cittadini se lo ricorderanno alle prossime elezioni.
COMUNICATO STAMPA 28 novembre 2023
IL MERCATO TUTELATO DELL’ENERGIA NON È STATO PROROGATO
CODACONS: I “FORZATI” DEL LIBERO MERCATO FARANNO RICORSO ALLA CORTE
COSTITUZIONALE
PER FAVORIRE LE STRARICCHE SOCIETÀ DI GAS E LUCE CHE HANNO AVUTO PROFITTI
STELLARI IL GOVERNO "DEPORTA" I CONSUMATORI NEL LIBERO MERCATO
IL PASSAGGIO AL COSIDDETTO “LIBERO MERCATO” COSTERÀ CARISSIMO AI CITTADINI.
GRAZIE A FITTO E AL GOVERNO, I CITTADINI SE LO RICORDERANNO ALLE PROSSIME
ELEZIONI
Sulla fine del mercato tutelato dell’energia, e il passaggio forzato di milioni di utenti al mercato libero, il
Codacons attacca il Governo e il ministro degli Affari Ue, Raffaele Fitto, che secondo indiscrezioni di stampa
sarebbe il principale artefice della decisione di non prorogare ulteriormente il regime di maggior tutela: la
loro è infatti una scelta scellerata, che avrà conseguenze gravissime sui bilanci degli italiani e che getta
dall’oggi al domani nel caos 15 milioni di famiglie – 9 milioni di utenze per le bollette della luce e 6 milioni
per quelle del gas – che ancora non sono passate al mercato libero.
Come evidente, il passaggio al cosiddetto “mercato libero” farà aumentare le tariffe energetiche e converrà
soprattutto alle già straricche società di gas e luce, costando invece carissimo ai cittadini; il tutto in un
momento in cui, se le aziende dell’energia si ritrovano per le mani profitti enormi, i consumatori invece sono
stati già abbondantemente spremuti da un biennio di caro-bollette e inflazione alle stelle.
Anche se al Governo non se ne sono accorti, infatti, il mercato tutelato ha messo al riparo milioni di famiglie
dalla giungla dei prezzi attuale, continuando a tutelarle da speculazioni ed enorme volatilità delle quotazioni.
Eliminare uno spazio protetto in cui le forniture di energia elettrica e gas avvengono a prezzi e condizioni
contrattuali stabilite non farà altro che aggravare la spesa degli italiani, “deportati” forzatamente nel nuovo
regime contrattuale.
A questo punto non resta che avviare, da parte dei consumatori penalizzati dall’esecutivo, un ricorso alla
Corte Costituzionale per impedire l’adozione del provvedimento. A Fitto e al Governo, inoltre,
l’Associazione ricorda che gli italiani hanno memoria lunga: si ricorderanno, alle prossime elezioni, di chi
aveva promesso mari e monti e ha finito per privarli di uno strumento (il mercato tutelato) di tutela e
salvaguardia.
“Dal Governo un gravissimo errore: la fine del mercato tutelato è un altro salasso per i cittadini”, dichiara il
presidente Carlo Rienzi. “Milioni di italiani dall’oggi al domani potrebbero ritrovarsi in un regime che non
hanno scelto, e che soprattutto non gli conviene: un regalo di Natale davvero sgradito, e che rischia di costare
caro al Governo alle prossime elezioni”, conclude.