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I GIUDICI DEVONO PAGARE
il Codacons si schiera dalla parte di Matteo Renzi, che ha presentato una formale denuncia contro alcuni magistrati accusati di presunto abuso di ufficio in materia di processi penali nei confronti delle alte cariche dello Stato.
COMUNICATO STAMPA
Giustizia, Codacons: se sbagliano anche i giudici
devono pagare
Roma, 13 Febbraio 2022 – In tema di giustizia il Codacons si schiera dalla parte di Matteo
Renzi. Come noto, nei giorni scorsi ha presentato una formale denuncia contro alcuni
magistrati accusati di presunto abuso di ufficio in materia di processi penali nei confronti
delle alte cariche dello Stato.
«È giusto denunciare i magistrati quando sbagliano. È giusto che gli stessi paghino quando
commettono abuso o errori», afferma il presidente del Codacons Carlo Rienzi.
«Il caso di Matteo Renzi è solo l’ultimo di una serie di episodi di “non certezza” del diritto
che danneggiano la magistratura e minano la fiducia dei cittadini. Per questo è necessaria
una riforma urgente della giustizia che garantisca adeguatamente gli utenti».
“In tale direzione il Codacons ha presentato un
ricorso al Tar del Lazio contro la Pm di
Roma , Antonia Giammaria. La quale ha rinviato a giudizio il presidente dell’associazione,
Carlo Rienzi, per una inesistente diffamazione ai danni dei Ferragnez in relazione all’accusa
di sfruttare a fini commerciali le immagini dei loro bambini. Pm che ha dichiarato guerra al
Codacons, dimenticandosi però di specificare di essere stata nominata
in passato vicecapo
di Gabinetto dell’ex ministro Carlo Calenda . Guarda caso nemico giurato del Codacons“.
I fatti
“Nello specifico, la denuncia presentata dal Codacons, nel febbraio del 2019, nasce da
un tweet di cattivo gusto dell’ex ministro. Durante il Festival di Sanremo, aveva scritto sul
suo profilo che le organizzazioni che difendono i cittadini e i consumatori sono “fabbriche di
polemiche inutili“. Per tale motivo, ammetteva pubblicamente, che in qualità di ministro “al
Mise avevo tagliato la maggior parte dei finanziamenti”.
“Da tali asserzioni era scaturita la denuncia del Codacons sostenuta da tutte le associazioni
del Cncu. Attraverso un esposto, aveva richiesto alla Procura di Roma di accertare se
l’operato dell’ex ministro e degli uffici del suo dicastero potesse realizzare la fattispecie di
abuso di atti d’ufficio, avendo egli deliberatamente operato per danneggiare le associazioni
che difendono i cittadini, in violazione delle leggi vigenti e strumentalizzando la propria
carica di ministro”.