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ANTITRUST
parlamento vuole vederci chiaro su possibili conflitti di interesse in capo ai funzionari dell’autorita’
COMUNICATO STAMPA
09/02/2022
ANTITRUST: PARLAMENTO VUOLE VEDERCI CHIARO SU POSSIBILI CONFLITTI DI
INTERESSE IN CAPO AI FUNZIONARI DELL’AUTORITA’
PRESENTATA INTERROGAZIONE PARLAMENTARE A PREMIER DRAGHI E MINISTRO
GIORGETTI
I parlamentari vogliono vederci chiaro sulle “porte girevoli” di funzionari Antitrust che,
dopo aver lavorato con imprese o associazioni, aprono e gestiscono procedimenti
sanzionatori rilevanti e dal valore di milioni di euro. Dipendenti dell’Autorità dai curricula
segreti e sui quali è stata presentata ora una interrogazione parlamentare a firma di
Guido Germano PETTARIN (Coraggio Italia) indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei
Ministri e al Ministero dello sviluppo economico in cui si legge:
“ha recentemente destato clamore il sistema delle cosiddette «porte girevoli» tra
Authority e settore privato; si veda al proposito il caso del segretario generale
dell`Antitrust, che fino al 30 dicembre 2021 è stato segretario generale dell`Autorità per
divenire poi partner responsabile del dipartimento di diritto pubblico dell`economia di
uno studio legale;
occorre evitare la commissione tra interessi pubblici e privati, soprattutto quando il
passaggio avviene dal privato al pubblico, perché consente ancor meglio di utilizzare, in
astratto, il potere connesso all`incarico pubblico per il perseguimento di eventuali
interessi estranei a quelli che dovrebbe curare un`Autorità indipendente;
risulta, inoltre, all`interrogante che presso l`Agcm sono in corso procedimenti istruttori in
materia di tutela del consumatore e pratiche commerciali scorrette affidati a funzionari
che, prima di essere assunti dall`Autorità, hanno lavorato presso associazioni di categoria;
l`articolo 6-bis della legge n. 241 del 1990 prevede che il responsabile del procedimento e
i titolari degli uffici competenti ad adottare i pareri, le valutazioni tecniche, gli atti
endoprocedimentali e il provvedimento finale devono astenersi in caso di conflitto di
interessi, segnalando ogni situazione di conflitto, anche potenziale;
il Ministero dello sviluppo economico, sulla scorta delle disposizioni del codice del
consumo, ha disciplinato i rapporti tra imprese ed associazioni di consumatori;
secondo il Ministero, la legge preclude alle associazioni di consumatori ogni connessione
di interessi con imprese di produzione o distribuzione di beni o servizi, fatta eccezione
per i casi di: rapporti con imprese che non siano terze rispetto all`Associazione dei
consumatori; rapporti con imprese che si sostanziano in attività dirette a esplicitare le
caratteristiche di prodotti o servizi volti a favorire espressamente ed esclusivamente un
miglioramento dell`educazione dei consumatori; rapporti con soggetti pubblici o privati
che stabiliscono modalità di risoluzione extra-giudiziale delle controversie nei rapporti di
consumo tra imprese e consumatori”.
Con l’interrogazione si chiede dunque:
“se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se intenda adottare
iniziative normative al fine di garantire il rispetto del principio di imparzialità ed effettività
nell`esercizio dei poteri di vigilanza propri delle Autorità indipendenti, evitando ogni
situazione di possibile conflitto di interessi e incompatibilità;
quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare per favorire i rapporti tra
imprese e consumatori quando siano destinati a rendere effettiva la tutela dei diritti
previsti dall`articolo 2 del codice del consumo”.
Con il secondo profilo di incompatibilità l’interrogazione fa riferimento al funzionario
dell’Antitrust Walter Caizzone che, in passato, è stato Responsabile settore Commercio e
Legislazione di impresa Confcommercio nazionale, e che attualmente è titolare di una
istruttoria nei confronti di Ryanair per presunte pratiche commerciali scorrette in merito
all’accordo siglato dalla società col Codacons per la risoluzione delle controversie tra
passeggeri e compagnia aerea. Procedimento avviato su denuncia di una associazione
concorrente (Federconsumatori) con cui lo stesso Caizzone (di cui i vertici Antitrust
rifiutano in barba alla legge di fornire il curriculum, nonostante due istanze d’accesso
presentate dal Codacons) ha collaborato prima di entrare nell’organico dell’Autorità.