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DISCHETTI DI PLASTICA
i milioni di dischetti di plastica finiti nel mar tirreno nel 2018.

DISCHETTI DI PLASTICA

i milioni di dischetti di plastica finiti nel mar tirreno nel 2018.



COMUNICATO STAMPA
17/12/2021
• TRIBUNALE DI SALERNO: IN CORSO IL PROCESSO PER DISASTRO AMBIENTALE A CARICO DEI
VERTICI DEL DEPURATORE DI CAPACCIO PER I MILIONI DI DISCHETTI DI PLASTICA FINITI NEL
MAR TIRRENO NEL 2018;
• IL CODACONS CAMPANIA AMMESSO PARTE CIVILE.
• GRAVISSIMA L’ASSENZA DEL PARCO DEL CILENTO E DEL COMUNE DI CAPACCIO-PAESTUM:
PERSA UNA GRANDE OCCASIONE!
I dischetti di materiale plastico si riversarono in più tratti costieri del Mar Tirreno Centrale, con
picchi nei pressi dell`isola di Ischia, sul litorale campano e su quello laziale tra Fiumicino ed
Anzio e giunti persino in Francia.
Il lavoro delle strutture centrali e periferiche del Corpo delle Capitanerie di porto - Guardia
Costiera ha accertato, nelle vicinanze di un impianto di depurazione collocato in prossimità della
foce del Sele e sugli argini del fiume, una forte concentrazione di questi filtri.
Ebbene, dopo quasi quattro anni dall’evento, Il CODACONS è stato ammesso parte civile con
ordinanza letta in udienza in data 1/12/2021 dalla Dott.ssa Casale, Presidente del Secondo
Collegio, Seconda Sezione Penale del Tribunale di Salerno nel processo a carico dei responsabili
nonché dei direttori tecnici e dei lavori dell’impianto di depurazione situato nel Comune di
Capaccio gestito dalla società a.s Paistom.
L’Avv. Matteo Marchetti, che si è costituito per il Codacons, dichiara: “Ricordate i milioni di
dischetti di plastica finiti in mare nei primi mesi del 2018, sulle spiagge del Mar Tirreno da
Capaccio (luogo di partenza) fino alla Sardegna, Corsica e Ville France sur la Mere (Nizza),
determinando una compromissione e un deterioramento di acqua, terra, compromettendo lo stato
ambientale di innumerevoli parchi marini, pezzi di plastica che sono stati ingeriti dagli animali,
addirittura con conseguenze letali? I fatti sono stati considerati talmente gravi dal PM che, nel
corso dell’udienza preliminare, ha chiesto ed ottenuto la modifica del capo di imputazione da
inquinamento ambientale a disastro ambientale ai sensi dell’art. 452 quater c.p.”.
La giurisprudenza ha individuato tra gli indici rilevatori dell’interesse ad agire degli enti la c.d.
vicinitas, ossia il concreto collegamento con un dato territorio e la presenza, nello statuto dell’ente,
delle finalità di tutela ambientale. Il danno risarcibile derivante dal pregiudizio arrecato all’attività
delle stesse per la valorizzazione e la tutela del territorio, in favore delle associazioni
ambientalistiche costituite parti civili nei procedimenti per reati ambientali, può avere natura
patrimoniale e morale.
L’avv. Marchetti continua: “Questa è un’altra tappa importante raggiunta dal Codacons che,
negli ultimi quindici anni, ha contribuito alla crescita della coscienza ambientale in Campania.
La costituzione come parte civile a questo processo sugella ancora una volta il grande lavoro
svolto dal Codacons Campania nel contrastare i reati ambientali anche attraverso denunce,
azioni collettive, partecipazioni a processi ed altro, purtroppo Si constata, infine, la gravissima
assenza delle parti civili quali Comune di Capaccio-Paestum e dell’Ente Parco del Cilento che
invece si sarebbero dovuti costituire proprio per dimostrare che la politica combatte e persegue i
reati ambientali sempre e comunque……peccato hanno perso una grande occasione!”
UFFICIO STAMPA
[Per maggiori info chiamare il 392 434 8291]