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VERIFICHE SUI COMPUTER VENDUTI IN ITALIA
La maggiorparte dei computer è a rischio di perdita di dati e non rispetta il GDPR
Verifiche sui computer venduti in Italia
Cari “consumatori tecnologici italiani”, più volte ci siamo soffermati sulla tecnologia che circola in Italia che
viene fatta passare per l’ultimo ritrovato quando invece aprendo il luccicante “Contenitore” ci troviamo di fronte ad
un “Contenuto” non solo obsoleto ma di bassa qualità!
Certamente tutti voi ricorderanno la favole di Biancaneve e la mela avvelenata…dove la bella mela nascondeva insidie!
Non vorrei stare nei panni di tutti quelli che hanno fatto assistenza tecnica su computer a privati ed uffici e soltanto
adesso stanno iniziando a preoccuparsi di voi… ma dove siete stati fino ad oggi?
Non posso credere che “l’apocalisse” è arrivata dopo il 25 maggio, data in cui in Europa è entrata in vigore una legge
di 2 anni fa in materia di privacy e protezione dati!
Scusate tanto, ma i dati informatici contenuti tipicamente all’interno di hard disk sotto forma di: documenti, scansioni,
foto, musica, dati sensibili etc. non meritavano altrettanta cura anche prima?
In tutti questi anni, secondo gli imbecilli, prendersi cura del proprio computer, aggiungendo almeno un secondo hard
disk connesso in modalità “RAID1”, sarebbe stata un’esagerazione, perché a loro dire, avreste avuto un computer
spropositato o addirittura paragonabile a quelli della NASA!
E’ stata ignoranza o astuzia economica? Non si sono resi conto che alla NASA fanno uso di sistemi ben più sofisticati
e con un numero di hard disk spropositato!
Chi vende o fa assistenza tecnica avrebbe dovuto spiegare che è frequente il problema della perdita dei dati,
ma il fenomeno, che non è fisiologico, è legato a tutta una serie di fattori, e non pensate che solo perché non avete
avuto mai un disastro non possa prima o poi accadere, e correre ai ripari diventerebbe troppo oneroso!
L’importante è sapere quale possa essere il rischio e poi assumersi le responsabilità.
Una breve parentesi sul GDPR e sulla privacy ci deve far aprire gli occhi sul fatto che la dematerializzazione
del cartaceo, che trasforma l’informazione in digitale, da un lato rende il dato più fruibile ma dall’altro lo espone
a rischi di vario tipo che possono coinvolgere la vita lavorativa come quella privata.
I dati devono essere preservati dai danni di natura accidentale, dalla diffusione non autorizzata e dall’eventuale uso
improprio che danneggerebbe non solo chi detiene l’informazione ma tanti altri soggetti coinvolti indirettamente
per l’intreccio dei contenuti. Il danno rischia di coinvolgere non solo l’immagine pubblica di un soggetto, ma anche la
sua sfera economica e personale!
Ma vediamo come si possono perdere i dati a causa di una cattiva organizzazione dell’informazione.
Da un’indagine statistica è emerso che oltre il 50% dei danni è causato dall’hardware ed il resto è ripartito tra errori
umani, software buoni e cattivi(bug e virus). Spero che abbiate almeno un gruppo UPS, ma in che modo salvate i vostri
dati?
Registrate i dati solo su un solo hard disk oppure ne avete un altro su cui fate le copie di backup o ancor peggio
una semplice pennetta USB?
Sappiate che avete sempre sbagliato!
Il motivo è che si dà per scontato che quando registriamo un’informazione il processo avvenga sempre correttamente,
mentre necessiterebbe di un ulteriore processo di verifica che ovviamente di serie non avviene, di conseguenza anche
la copia su altro hard disk/penna USB seguirà la stessa incertezza.
L’informazione potrebbe essere stata salvata correttamente, ma a vostra insaputa si potrebbe essere danneggiata
e le motivazioni tecnologiche sono tantissime, per non parlare dei cosiddetti virus che criptano i vostri dati e chiedono
un riscatto per restituirli!
Forse eravate abituati all’idea che fare più copie anche sparpagliate su più dispositivi vi avrebbe messo al riparo,
ma non è questo il modo di procedere e nemmeno bisogna pensare che: “Ma io non ho mai avuto problemi” oppure
“Il mio computer è costruito da quella nota casa che dice che non prenderà mai virus o perderà i dati”!
Quindi, stabilito che le copie su singoli hard disk saranno sempre a rischio, bisognerà organizzarli in gruppi
in modo da garantire sempre l’accesso all’informazione; ma per evitare che quest’informazione, sotto forma di carica
elettrica o campo magnetico, possa perturbarsi, bisognerà scegliere il giusto file system, il software gestionale e quello
di backup e ci sono casi in cui aggiungendo anche gli snapshot si andrebbero a creare condizioni quasi ideali.
Capite bene che man mano che vorrete aumentare la certezza di stare al sicuro vi accorgerete che i vostri dati
oltre ad una copia locale necessiteranno anche di una remota, nel rispetto del GDPR europeo.
Il discorso non si esaurisce qui ed avrà un seguito. Spero soltanto di non sentir più dire che avete quel particolare tipo
di computer prodotto da un’importate casa costruttrice che dice che non prenderà mai virus e nemmeno si romperà,
altrimenti possiamo anche credere alla favola di “Cappuccetto Rosso” che stava con “il lupo” che la voleva bene!
Siamo disponibili ad un confronto con tutti attraverso vari canali.
Donato Pace responsabile “Sportello Tecnologico Codacons” Contattateci allo 089 252433
Oppure su: codacons.campania@gmail.com