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ECOBONUS ECCO UNA GUIDA
Lo sconto riguarda gli interventi per l’isolamento termico (il ’cappotto’) e/o la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale e riscaldamento con impianti centralizzati o caldaie di classe A a condensazione, pompe di calore.
Ecobonus, ecco una guida
Il d.l. Rilancio prevede un bonus per gli interventi di riqualificazione energetica delle abitazioni. Si
tratta di una misura che determina una detrazione fiscale del 110%. Il bonus è valido per lavori
effettuati e certificati dall’1 luglio fino al 2021. I regolamenti attuativi saranno emanati
dall’Agenzia delle Entrate nelle prossime settimane. Lo sconto riguarda gli interventi per
l’isolamento termico (il ’cappotto’) e/o la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale e
riscaldamento con impianti centralizzati o caldaie di classe A a condensazione, pompe di calore ecc.
Possono usufruirne le persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa, arti e
professioni. La detrazione riguarda i lavori sulle parti comuni e di singole unità abitative dei
condomini, di edifici unifamiliari, gli istituti autonomi case popolari e le cooperative di abitazione.
Nel caso di abitazioni indipendenti, però, per usufruire del bonus deve trattarsi di prima casa. Per
prevedere e realizzare gli interventi è bene rivolgersi a tecnici e imprese qualificate: la normativa
prevede una serie di passaggi più stringenti rispetto agli altri bonus. Bisogna quindi avere il progetto
dei lavori, la relazione di conformità prima del loro inizio, l’attestato di qualificazione energetica
per la chiusura dei lavori e l’attestato di prestazione energetica (Ape) che certifica che gli interventi
hanno determinato il miglioramento di due classi energetiche dell’edificio, elemento determinate
per avere diritto al bonus. Si può pensare di inviare personalmente le documentazioni richieste, ma
servirà comunque rivolgersi a un tecnico-perito qualificato per ottenere le relazioni di conformità e
qualificazione energetica. Per evitare frodi, per il superbonus è prevista anche una relazione di
congruità delle spese sostenute, con parametri che dovrebbero essere fissati dal ministero. La
grande novità è quella di poter cedere il credito fiscale non solo all’impresa, con lo sconto in fattura,
ma anche a soggetti terzi come banche e intermediari finanziari. Con la cessione alle banche si
dovranno comunque pagare commissioni e interessi perché l’istituto anticipa la somma che si
recupererebbe in 5 anni. Per cedere il credito (le cessioni saranno gestite con la piattaforma
dell’Agenzia delle entrate) servirà un’asseverazione del commercialista.
Roberto Laiso
Dottore Commercialista
studiolaiso@hotmail.com