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FONDERIE PISANO1 ARTICOLO
Le Fonderie Pisano hanno esposto per decenni la città di Salerno i comuni della Valle dell’Irno a gravi rischi ambientali e tutti i cittadini a pericolose conseguenze in termini di salute
FONDERIE PISANO: FINALMENTE INIZIANO I PROCESSI
Le Fonderie Pisano hanno esposto per decenni la città di Salerno, i comuni della Valle
dell’Irno a gravi rischi ambientali e tutti i cittadini a pericolose conseguenze in termini
di salute.
I fatti: dalle indagini in corso da mesi – due filoni distinti, uno nei confronti della
famiglia Pisano e dei vertici dell’azienda e l’altra a danno dall’ARPAC (Agenzia
Regionale Protezione Ambiente della Campania) – è emerso come non venisse
tracciato lo smaltimento dei rifiuti speciali. La vicenda tragicamente nota vede da anni
il CODACONS di Salerno battersi per avere chiarezza circa i rischi di inquinamento
ambientale per evitare le tragiche conseguenze che hanno segnato la città di Taranto a
causa delle vicende dell’acciaieria Ilva.
I processi: inizierà il 1° ottobre il processo a carico dei vertici dell’ARPAC o,
comunque, nei confronti di coloro i quali sono sospettati di aver alterato le risultanze
dei controlli effettuati presso le fonderie nel 2013. Si tratta, nello specifico, di Gianluca
Scoppa (dirigente dell’unità operativa suoli), Maria Rosa Della Rocca (dirigente
dell’area territoriale di Salerno), Vittorio Di Ruocco, Cosimo Maiorino Balducci,
Lucio Ferrara, Giancarlo Germano, Rocco Lezza e Gerardo Risolo. Mentre inizierà due
giorno dopo, il 3 ottobre, il processo a carico della famiglia e dei vertici della Pisano
che dovranno rispondere di inquinamento ambientale.
L’iniziativa: il CODACONS che ha presentato da mesi la propria nomina di persona
offesa quale Associazione ambientalista rappresentativa di interessi diffusi di cittadini
e utenti, oltre che aver già messo a disposizione dei cittadini interessati la nomina
individuale, parteciperà ai processi e sta organizzando una costituzione collettiva di
parte civile finalizzata a chiedere un adeguato risarcimento danni per ciascun cittadino
di Salerno e dei comuni della Valle dell’Irno. Ciascuno potrà chiedere fino a 10mila
euro qualora gli indagati dovessero risultare colpevoli dei reati per cui si procede.
Chiunque fosse residente a Salerno o in uno dei comuni della Valle dell’Irno può
manifestare il suo interesse all’iniziativa compilando il questionario con i suoi dati e
sarà contattato a stretto giro e riceverà le indicazioni per conferire ai legali del
CODACONS la procura speciale necessaria a costituirsi parte civile nei due processi.
Lunedì scorso 3 settembre presso la nostra sede CODACONS Campania proprio a
Salerno, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa alla presenza, tra gli altri esperti, dell’Avv. Prof. Carlo Rienzi e dell’Avv. Matteo Marchetti, i quali
hanno spiegato alla stampa come e soprattutto perché partecipare a questa azione
collettiva. La diffusione, attestata dalle indagini, superiore ai limiti di SO2 e di CO2
sostanze che possono portare a morte e che hanno danneggiato certamente centinaia e
forse migliaia di cittadini, conferma che ora è giunto il momento di punire e, non
avendo le fonderie ottemperato alle prescrizioni richieste dalla normativa e miranti alla
salvaguardia ambientale del territorio, è giusto – secondo noi - chiedere il risarcimento
aderendo all’azione del Codacons ma soprattutto è tempo di bonificare e trasferire. Il
Codacons ovviamente non è contro l’autonomia dell’impresa – e ci mancherebbe – ma
certamente è possibile trovare altra sistemazione, lontano dalle abitazioni dove poter
fare i tombini.
Il canale per ricevere informazioni sul ricorso dell’Associazione è alla pagina web
codacons.it e/o al Numero Unico Codacons 892.007 per chiedere velocemente
informazioni o andare di persona nella sede del Codacons di Salerno in via Michele De
Angelis, 1, per ritirare o sottoscrivere i moduli a cui deve essere allegata la fotocopia
del documento di identità.
Vice segretario nazionale
Avv. Matteo Marchetti