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PULIZIA STRADE
Strade sporche: colpa della città o dei cittadini?
LA PULIZIA DELLE STRADE
Il 2 febbraio 2016 entrava in vigore una norma che prevedeva multe severe per chi non rispettasse
l’ambiente ed, in particolare, sanzioni da 30 a 300 euro per chi buttasse a terra mozziconi di sigarette,
chewing gum, scontrini, cartacce ed ogni altro rifiuto: UNA NORMA DI GRANDE CIVILTA’ che
come tutte le disposizioni di questo tipo molto spesso rimane disapplicata! Stamane, infatti,
camminando per la città nel tratto di strada che dalla stazione va verso il mio studio lo spettacolo di
rifiuti di questo genere che riempiva le strade mi ha indotto ad una riflessione e mi sono chiesta di
chi fosse la responsabilità maggiore di tale degrado: la città o i suoi cittadini? Certo sono tempi duri
per il cd “buon senso”.. questo sconosciuto.. figuriamoci se possa esserci spazio per una figura
specifica come IL SENSO CIVICO che dovrebbe indurci rispetto e protezione per la ns città,
patrimonio di tutti! Al di la di tali considerazioni che richiederebbero spazi e tempi ben più ampi di
una pagina di giornale, molto semplicemente verrebbe da pensare che forse se ci fosse un cestino dei
rifiuti funzionante o un posacenere visibile ogni dieci metri molto probabilmente la città sarebbe più
pulita! Se ci fossero uguali servizi per i proprietari di animali domestici non dovremmo preoccuparci
di fare lo slalom tra gli escrementi presenti sul marciapiede. La dotazione di un servizio adeguato e
funzionante sicuramente contribuirebbe a rendere il cittadino più rispettoso e responsabile. Ed invece
tutto questo manca ed alle nove del mattino la città è già sporca! E attenzione perché nelle mie
considerazioni mi riferisco solo al problema dello spazzamento urbano tralasciando: i sacchetti di
rifiuti ancora in strada alle nove del mattino; la raccolta differenziata poco differenziata; le insidie
stradali; le mattonelle sconnesse, che ogni giorno mettono a dura prova le nostre camminate in
sicurezza e che costituiscono, tutte assieme, un problema di generale manutenzione dello spazio
cittadino di cui soffre la nostra città! Mi chiedo come sarà quando il mese prossimo affluiranno in
città centinaia di migliaia di turisti per la festa delle luci? Le omissioni dell’Amministrazione sono
evidenti. L’art. 14 del Codice della Strada stabilisce, che, al fine di garantire la sicurezza e la fluidità
della circolazione, gli enti proprietari siano tenuti a provvedere: a) alla manutenzione, gestione e
pulizia delle strade, delle loro pertinenze e arredo, nonché delle attrezzature, impianti e servizi; b) al
controllo tecnico dell`efficienza delle strade e relative pertinenze; c) all`apposizione e manutenzione
della segnaletica prescritta
. La manutenzione comprende quindi anche la pulizia e lo spazzamento di
strade e marciapiedi: servizi coperti dalle tasse corrisposte da noi cittadini. Infatti nel
2014, per questi
scopi,
la Legge di Stabilità introdusse la TASI ossia la tassa diretta a coprire il costo per i servizi
invisibili forniti dai Comuni, quali illuminazione, sicurezza stradale, gestione degli impianti e delle
reti pubbliche, della manutenzione delle strade ecc. che rientra nella IUC, l’Imposta unica comunale,
distinta in tre distinti tributi: IMU, TARI e TASI. Nel 2008, sempre la legge finanziaria, all’articolo
2, comma 461, aveva introdotto una serie di disposizioni a tutela dei diritti dei consumatori nell’ambito dei servizi pubblici locali in generale, e quindi anche del servizio di gestione dei rifiuti
urbani, dello spazzamento e pulizia delle strade. La novità più significativa riguardava il
coinvolgimento degli stessi cittadini nella determinazione e nel controllo degli standard di
funzionamento dei servizi. In sintesi, la norma prevedeva l’obbligo per l’ente erogatore di emanare
la Carta della qualità dei servizi, da redigere e pubblicizzare in conformità ad intese con le imprese e
le Associazioni dei consumatori. Inoltre, la consultazione delle Associazioni veniva considerata
obbligatoria, così come le verifiche periodiche dell’adeguatezza dei parametri. Alla luce di tali
disposizioni l’insufficienza del servizio di manutenzione e di ogni altro servizio pubblico che
dovrebbe essere volto alla soddisfazione di bisogni collettivi rappresenta una vera e propria
responsabilità contrattuale dell’ente nei confronti dei suoi amministrati. Ma soprattutto costituisce la
violazione un vero e proprio DIRITTO-DOVERE del cittadino che ne dovrebbe pretendere
l’efficienza e il corretto funzionamento. La città è un bene comune e come tale va difeso da ogni tipo
di aggressione ma anche dalla nostra cattiva educazione perché al di la della cattiva amministrazione
la prima tutela è la nostra coscienza e la nostra conoscenza perché ciascuno di noi può fare la
differenza!
In questa affermazione è contenuto un invito a tutti lettori a segnalarci con fotografie e quant’altro
tutte le situazioni di degrado presenti in città ma anche a dare suggerimenti e soluzioni. Non ingoiamo
il rospo!
Avv. Raffaella D’Angelo Ufficio legale Codacons Campania