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LAMPADE A LED1 ARTICOLO
Acquistare lampade a led senza brutte sorprese prima parte
ACQUISTARE LAMPADE A LED SENZA BRUTTE SORPRESE (prima parte)
Avete in mente cosa sia una lampada a LED?
Immagino che questa parola sia sulla bocca di molti perché come tante altre parole sta diventando di uso
comune, forse perché fa chic o tendenza? Un mondo fatto di LED potrebbe essere migliore?
Dipende dalla scelta che avete fatto!
Cominciamo col mettere un po’ d’ordine.
Prima di tutto facciamo un piccolo confronto per chiarire le idee a chi non sa di cosa stiamo parlando.
Siamo stati abituati per anni alle lampade tradizionali a filamento quelle che guardando attraverso
un’ampolla di vetro trasparente o meno contengono un sottile conduttore che attraversato dalla corrente
si riscalda emettendo luce.
Per anni ci siamo abituati al fatto che una lampadina accesa scotta e pertanto abbiamo associato
alla luce un comportamento simile ad una stufa che invece per costruzione è nata per riscaldare e non
per emettere luce!
Nonostante siano stati fatti tanti progressi per migliorare l’intensità della luce attraverso lampade
ad incandescenza di tipo “Alogeno” e di tipo “Dicroico” contenendo anche le emissione di raggi ultravioletti
ed infrarossi l’idea della lampada stufa rimane!
Ma tutto ciò che illumina necessariamente deve riscaldare eccessivamente?
Assolutamente no! Un esempio sono le lampade a fluorescenza, quelle comunemente chiamate a
NEON che spopolano nelle nostre case e che impiegano alcuni secondi per accendersi rispetto alle
precedenti.
Purtroppo tipicamente le lampade a fluorescenza economiche quando illuminano un ambiente hanno
una colorazione tipicamente non molto gradevole rispetto a quelle a filamento, nel senso che gli oggetti
circostanti ci appaiono più freddi, mentre con le precedenti lampadine appaiono più giallini dando
una gradevolezza agli oggetti circostanti al punto da dire che l’ambiente è più caldo!
La necessità delle lampade a fluorescenza nasce dal fatto che riscaldando molto meno di quelle a filamento
si prefiggono l’obbiettivo di illuminare di più e consumare meno!
In questo scenario si inseriscono i LED (Light Emitting Diode) che si prefiggono un ulteriore miglioramento e
cioè migliore efficienza e qualità della luce.
Ma cosa s’intende per efficienza e qualità della luce?
Cominciamo col dire che per confrontare due lampadine di qualsiasi tecnologia, non basta confrontare
solo quanto consumano e cioè quanti “WATT” assorbono, perché i WATT sono associati unicamente al calore
prodotto dalla lampadine e non da quanto esse siano o meno luminose!
Pertanto è giusto fare un confronto tra due lampadine verificando quanti “LUMEN” emette l’una rispetto
all’altra.
Per fare giusto un confronto tra lampadine tipiche impiegate nelle nostre case, possiamo dire che
una lampadina ad incandescenza ha un’efficienza luminosa di 13 lumen/Watt (o anche lm/W), mentre
una lampada ad incandescenza di tipo alogena raggiunge i 20 lumen/Watt, le lampade a fluorescenza
raggiungono i 100 lumen/watt, le lampade a vapori di sodio 250 lumen/Watt, mentre una lampadina a LED
90-300 lumen/watt.
Allora sembrerebbe aver trovato il vincitore dal punto di vista della luminosità e dei consumi.
In sostanza il vincitore produce meno calore ed è più efficiente.
Ma non sempre chi illumina di più produce una luce che è gradita anche ai nostri occhi!
Illuminando un’oggetto colorato avremo la percezione che a seconda del tipo di lampada impiegata
il suo colore sarà differente e pertanto non naturale.
Incredibile ma vero! Ci sono circostanze in cui l’oggetto è più caldo e più gradevole (cioè arricchito di
giallo/rosso) rispetto se osservato alla luce del sole di mezzogiorno che ce lo fa percepire come dovrebbe essere, ma ci sono anche circostanze in cui l’oggetto ci appare pallido e smorto e cioè presenta colori meno
vividi.
Nasce così la necessità di stabilire se la nostra lampadina deve essere neutra come il sole a mezzogiorno
facendoci mantenere il più possibile inalterati i colori, oppure deve farci apparire gli oggetti più o meno caldi
a vantaggio del relax, o stimolarci per mantenerci vigili sul lavoro.
Quindi acquistando una lampadina da 2700K/3000K abbiamo una lampadina che riscalda i colori
dell’ambiente, mentre acquistandone una da 5000K/5500K abbiamo un ambiente quasi neutro, mentre
salendo ancora con i valori per esempio oltre i 6500K, la tonalità tenderà al bluastro mantenendoci più svegli.
Tenete presente che per stabilire anche la qualità della luce emessa dobbiamo aggiungere un ultimo
parametro il CRI anche se ormai obsoleto da tempo in favore del CRI2012 e del CQS.
Il CRI o il CRI2012 o il CQS si presentano con una scala in percentuale fino al 100%(il massimo della qualità),
grazie a questo valore sarà possibile paragonare due lampade ed evitare di acquistare due prodotti che
emettono colori differenti tra loro.
Ma torniamo nuovamente ai LED; dovendo fare un acquisto dovremo scegliere un LED che abbia molti Lumen
x Watt con valori compresi tra 2700K - 6500K e con un alto valore di CRI/CRI2012/CQS (90% o maggiore).
Se il valore percentuale non fosse specificato chiedetelo al venditore.
L’importante è che dove abbiate dubbi possiate fare un confronto visivo oppure chiedere un confronto
strumentale attraverso lo spettrofotometro presso i migliori centri che consentono tali prove.
Qualora non venga offerto un servizio a regola dell’arte potete far valere i Vs. diritti contattando
il Codacons Campania Sportello Tecnologico che oltre all`esperienza decennale in materia di tecnologia,
mette a disposizione dei propri iscritti un espertissimo ufficio legale.
Donato Pace “Sportello Tecnologico Codacons”